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Sia benedetto il melograno, il frutto della fertilità

Cari adorati Watson, oggi assisterete a una staffetta o passaggio di testimone tra me, Patti Holmes, e Patti Chef, che vi darà ricette appetitose con al centro la melagrana; io, invece, farò la mia solita parte, quella di accompagnarvi nella fertile terra dei miti, delle leggende e dei significati simbolici. Iniziamo la nostra narrazione.

Pianta sacra a Venere, che la donò agli uomini piantandone un albero a Cipro, e a Giunone  che, considerata la protettrice del matrimonio e della fertilità, viene spesso raffigurata con un frutto di melograno nella mano destra, deve l’origine del suo nome al latino malum che significa “mela” e granatum “semi”. La stessa origine è riconosciuta anche in inglese “pomegranate”, in inglese antico “apple of Grenada”, cioè mela di Granada, e in tedesco “granatapfel”, mela coi semi.

Un’antica leggenda ellenica racconta che Dioniso, figlio di Zeus, uscito dalla coscia del padre, che era il suo rifugio, venne catturato dai Titani che, su suggerimento di Era, gelosissima moglie del re dell’Olimpo, lo uccisero facendolo a pezzi. Dai suoi resti messi a bollire in un paiolo e dalle stille del sangue del dio del vino, nacque il melograno. Un altro mito greco racconta, invece, che Side, moglie di Orione, rea di aver osato sfidare Era in una gara di bellezza, venne scaraventata per punizione nell’Ade, ove si trasformò in un melograno. (Racconti da profondo rosso, visto il suo colore).

Nella mistica cristiana, invece, San Giovanni della Croce considera i semi di melograno simbolo delle perfezioni divine; la sua rotondità espressione dell’eternità divina e il succo, il godimento dell’anima che ama e conosce. Secondo la simbologia cristiana e cattolica rappresenta l’energia vitale, la fecondità, l’abbondanza, l’amore ardente, la carità e, soprattutto, l’unione di tutti i figli della Chiesa.

Nella simbologia ebraica, onestà e rettitudine, in quanto contenente un numero di semi uguale o molto vicino a 613, il numero di prescrizioni contenute nella Torah, osservando le quali si agisce come individui saggi e corretti. Nella simbologia islamica, infine, uno dei frutti che crescono nel giardino del Paradiso.

Utilizzato nel culto di Zoroastro anche come immagine del Sole, nella poesia galante persiana evoca il seno: “Le sue guance sono come il fiore del melograno e le sue labbra come il succo del melograno.”. Simboli del frutto di melograno, usato nell’antico Egitto per le sue proprietà terapeutiche e vermifughe, sono stati ritrovati nella tomba di Ramses IV (1145 a.C.).

Passando all’ambito esoterico, di cui la massoneria si dichiara custode, ritroviamo il melograno simboleggiante un contenitore, la loggia, dove i granelli di color rosso brillante raffigurano i fratelli che condividono quello spazio dove il singolo rappresenta la dimensione dell’altro, quindi la ricchezza e la prolificità del pensiero che partorisce ricerche e conoscenze.

Ma questo frutto continua a essere ancora oggi l’emblema di fertilità, prosperità, fratellanza presso molti popoli: in Turchia, ad esempio, le neo spose sono solite gettarne uno a terra e contarne i chicchi che ne fuoriescono, che corrisponderebbero al numero di figli che avranno; in Cina, invece, i futuri sposi, la notte prima delle nozze, devono mangiarne uno in segno di buon auspicio; la città di Granada lo ha, addirittura, nello stemma e deriva la sua denominazione proprio dall’introduzione del melograno, nella penisola iberica, da parte dei mori.

Oltre ad essere uno dei frutti più gustosi è, anche, uno dei più salutari. Il primo ad accorgersi delle sue proprietà “medicamentose” è stato Ippocrate che lo prescriveva come antinfiammatorio, antidiarroico, antibatterico. Le intuizioni del più famoso medico dell’antichità vengono confermate, oggi, dalla medicina ufficiale e quindi, alla luce di quanto sopra esposto, si potrebbe dire : “un melagrano al giorno toglie il medico di torno”. Detto questo, cari lettori, vi lascio a Patti Chef e alle sue ricette che, credetemi, hanno anche un che di afrodisiaco.

Grazie Holmes. Miei cari goderecci, oggi vi darò tre ricette che racchiudono un pasto completo. Pronti per prendere appunti?

“Risotto alla melagrana e pancetta”
Per preparare il risotto alla melagrana iniziate preparando il brodo vegetale, poi con un coltello incidete il frutto per dividerlo a metà, prelevatene i chicchi, tenetene da parte circa 20 g per la decorazione finale e il resto passatelo e raccoglietene il succo in una ciotola. In un tegame versate l’olio, fatelo scaldare e appassire a fuoco basso un trito di cipolle. Aggiungete il riso, fatelo tostare a fuoco medio, mescolando perché non si attacchi al fondo, quindi sfumate con vino rosè e, quando sarà evaporato, aggiungete il brodo vegetale. A metà cottura unite la pancetta a cubetti e amalgamate. Versate ancora 1 o 2 mestoli di brodo vegetale e, infine, il succo di melagrana, proseguendo la cottura. Spegnete il fuoco, unite al riso il burro a pezzetti piccoli, il parmigiano e mantecate.

“Straccetti di pollo alla melagrana”
Tagliate la melagrana a metà, sbucciatela, sgranate i chicchi, tenete da parte qualcuno per la decorazione finale, versatene i restanti in un passaverdure e raccoglietene il succo in una ciotola, in cui metterete a marinare gli straccetti di pollo in frigorifero. Lasciate una piccola parte di succo per sfumare il pollo in cottura e coprite la ciotola con pellicola trasparente. Trascorsi 40 minuti scolate gli straccetti, trasferiteli in un vassoio foderato con carta assorbente e tamponateli con carta da cucina. In una padella antiaderente scaldate l’olio, infarinate il pollo e versatelo nella padella. Fatelo scottare a fiamma vivace per 2-3 minuti e aggiungete il succo di melagrana per sfumarli. Spegnete il fuoco e unite i chicchi, che avevate tenuto da parte.

“Insalata di sedano, mele, melagrana e noci”
In una ciotola tagliate 4 mele, mezzo cespo di sedano, aggiungete noci e chicchi melagrana a vostro piacimento, condite con olio, sale, pepe, yogurt bianco e la vostra insalata verde, bianca e rossa è pronta.

“Tiramisù alla melagrana”
Se avete ancora del panettone o del pandoro, tagliatelo a tocchetti inumiditelo col succo di melagrana. Nel mentre lavorate il mascarpone con zucchero a vostro piacimento, succo di ananas e succo di melagrana, fino a farlo diventare morbido. Ponete questa crema sopra i tocchetti di pandoro che avrete fatto ammorbidire per una mezzora e guarnite questo velocissimo dolce con ananas e chicchi di malegrana.

Buona abbondanza a tutti dalle vostre Patti Holmes e Patti Chef, con l’augurio di tanta prosperità.

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Giusi Patti

Giusi Patti

Mi chiamo Giusi Patti, ma sono anche la Dottoressa Pattin, Giuseisha e Patti Holmes. Una e tante. Mi definisco un "complesso", anzi un condominio di donne che coabitano pacificamente. La prima, l'originale, è laureata in filosofia; la seconda è una studiosa, specializzata in "uomini e donne d-istruzioni per l'uso"; la terza è una guru del sorriso e la quarta, infine, un'indagatrice. Tutte, proprio tutte, sono legate da un fil rouge che è l'amore per i viaggi fatti e in sognati, ma sempre conditi da miti e leggende. Chiedetemi e cercherò di soddisfare ogni vostra curiosità con pensieri parole opere e mai omissioni. Parola mia.

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