Il Natale a Palermo: un’emozione vissuta tra i bar, le luci ed i profumi del centro storico
Il Natale appena concluso lascia, e lascerà ancora per altri giorni, il clima di festa nella mente di ogni palermitano. Il Natale, per chi vive all’ombra del Monte Pellegrino, è un’emozione che si vive tra le viuzze del centro storico, i bar più noti e persino la sabbia del deserto che si posa sui balconi. A raccontare tale emozione Grazia La Paglia.
Quelle colonne dorate dal colore di Grecia antica, di casa degli dei, di sabbia dell’Africa su cui scende una pioggia di luci natalizie. Quella scalinata invasa da un tappeto di fiori, stelle di natale rosse.
È questo il Natale di Palermo. È questo il Natale che sa di Sicilia. Che sa di attesa del ritorno a casa, tuo e di amici. Che sa di temperature a volte non troppo basse.
Che sa di regali da scambiare con gli amici e magari da scartare mentre, una domenica mattina, passeggi a Mondello, tra l’antico stabilimento e la piazza del paese.
Cos’è il Natale in Sicilia se non quelle colonne imponenti, quelle palme addobbate a festa. non occorrono pini o abeti. Al Massimo e al Politeama sono le palme gli “alberi” di Natale. Un mix tra occidente e oriente, tra Europa e Africa, sulle note di canti natalizi, tra neve artificiale che addobba ingressi e vetrine di negozi.
Il Natale a Palermo è ritrovarsi un paio di giorni prima della vigilia nei locali del centro storico, tra Colletti o Bar Garibaldi, tra piazza San Domenico e la Vucciria, per scambiarsi gli auguri con amici, colleghi di lavoro o ex colleghi di università con cui non ti sei data appuntamento ma sai che troverai lì.
Il Natale a Palermo è percorrere via Libertà, di sera, e vedere scorrere quei rami dai quali pendono luci natalizie. Non occorre andare in una boulevard parigina per sentire quella magia tipica da libri di fiabe da sfogliare e leggere accanto a camini che tieni spenti.
Il Natale a Palermo è anche la fortuna, a volte, di ritrovarti la sabbia dell’Africa nel balcone o sull’auto. La sabbia e il caldo dello scirocco.
Il Natale a Palermo è anche fare la valigia due giorni prima della vigilia per tornare nella casa della madre. E lì ritrovarsi – finalmente – con la famiglia riunita.
Il Natale in Sicilia è attendere l’atterraggio dell’aereo che ti riporta la sorella. E che adesso riporta in Sicilia anche te.
Il Natale in Sicilia è osservare il 24 dicembre la bellezza del Mediterraneo da un finestrino del treno, per poi perdersi tra ulivi e vigneti spenti dell’entroterra.
È quel tornare a casa e sentire mamma chiederti «Che vuoi mangiare domani? E stasera?». Prima resti sul vago, poi inizi a fare la lista di tutte le cose che ti sono mancate.
Prima tornavi a casa della madre ogni due o tre settimane. Il tempo che occorre per non far emergere la mancanza di sapori e odori.
Ma quando sei lontana da mesi, inizi a contare i giorni anche un mese prima, postando sui social foto di arancine o setteveli. Il Natale a Palermo è ritrovare la strada di casa appena atterrata a Punta Raisi.
Il Natale a Palermo è ritrovare amici, famiglia, luoghi.
È ritrovare il tuo mondo fatto di colori d’Africa e di Grecia. Di abbracci e di incontri, come se si vivesse dentro un presepe umano dove tutti inseguono una stella cometa. Che si chiama casa.
(L’articolo è anche leggibile su www.balarm.it)
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