Coppola e sigaretta, se per pubblicizzare il G7 il governo si affida agli stereotipi
Un giovane con coppola e sigaretta che ammicca a una bella mora con ombrellino e foulard in testa. La foto scelta per promuovere il G7 (date 26-27 maggio) di Taormina è un concentrato di stereotipi e non piace. Anzi. Fa infuriare un po’ tutti i siciliani. A partire dal presidente dell’Assemblea regionale, Giovanni Ardizzone, che vuole fare piazza pulita dei cliché sulla ‘sua’ Sicilia. “Agli attacchi delle tv nazionali mi sono abituato ma non rassegnato – afferma su Facebook – di certo non avrei mai immaginato di dovere prendere le distanze da uno spot per il prossimo G7”. Per Ardizzone la faccenda potrebbe essere velocemente derubricata a gaffe. “Mi auguro si sia trattato di un errore e per questo chiederò formalmente alla Presidenza del Consiglio dei ministri di ritirarlo”, dice l’esponente regionale, pronto a mettere in mezzo Gentiloni. Una cosa è certa: “Alimentare i soliti stereotipi sui siciliani non giova a nessuno tanto meno a un’Italia che intende ripartire”.
Intanto sul Twitter l’immagine rimbalza da un account all’altro. Fra gli utenti c’è chi paragona lo spot (“poco riuscito”) del G7 a quello del Fertility day. Qualcuno parla di “immagine sessista”, di “stupidità e banalità nel manifesto” per Taormina. Qualcun’altro fa notare invece che i primi ad avere i pregiudizi sugli italiani “siamo noi italiani”. E che sfornare quei luoghi comuni non è un bel biglietto da visita per un evento internazionale. Ma l’attenzione è principalmente per la coppola, il beretto dalla piccola visiera che richiama tutta una tradizione di cinema e immagini legate ‘Il Padrino’ e dunque al Sud dipinto come mafioso. “No, la coppola non è (necessariamente) da mafiosi”, sottolineano alcuni. Ci mancherebbe. Ma è sempre l’Italia da “pizza e mandolino” quella che presentiamo al mondo.
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